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Nove medici positivi al Covid dopo la vaccinazione

Infettivologia Redazione DottNet | 24/02/2021 19:20

Il caso dopo quello analogo del Lazio con dodici camici bianchi infettati

Ancora casi di contagi dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid. Dopo i 12 medici nel Lazio positivi a seguito di vaccinazione, ora tocca alla Lombardia dove nove operatori sanitari sono risultati positivi al Covid19 dopo aver ricevuto la seconda dose del vaccino. Lo rivela il consigliere regionale di Azione, Niccolò Carretta, in Commissione Sanità.La procedura sarà quella di 'genotipizzarè ogni caso di persona positiva post vaccino d'ufficio, secondo quanto è stato spiegato. "Dei nove operatori sanitari positivi, sono 4 coloro a cui è stata individuata la variante inglese - risponde in Commissione Sanità Marco Salmoiraghi, direttore vicario della Direzione Welfare -. Sono numeri importanti da conoscere, ma che credo verifichino la statistica sulla percentuale di efficacia". "Sarà fondamentale individuare se il contagio post vaccino avviene soprattutto su varianti per sapere se l'efficacia stimata resta tale o si modifica dalla realtà dei fatti", conclude Carretta

"Contagiarsi, anche dopo avere ricevuto la seconda somministrazione, non significa automaticamente che il vaccino è stato poco efficace", ha spiegato il direttore scientifico Massimo Andreoni, virologo del Policlinico Tor Vergata. "In tutti i casi che abbiamo preso in esame finora, ci siamo trovati davanti a persone completamente asintomatiche".

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Il direttore della UOC Malattie Infettive al Policlinico Tor Vergata di Roma ha, infatti, offerto un quadro della situazione in cui si evince come tutti gli scenari siano, in un certo senso, sotto il controllo della medicina e della scienza.Una spiegazione dei temi più attuali che contribuisce a spegnere diversi allarmismi verso quella che è e resta l’arma più efficace contro il virus: appunto la vaccinazione. Nessun allarmismo quindi, riguardo al fatto che alcuni sanitari abbiano avuto positività al coronavirus dopo essere stati vaccinati.

"Il vaccinoha precisato l’infettivologo, non è che ci crea uno scudo per cui il virus non entra più dentro di noi. Il virus entra dentro di noi, fa pochissime replicazioni perché, a quel punto, viene bloccato dagli anticorpi che si sono formati grazie alla vaccinazione. Se noi andiamo a fare il tampone in queste persone, in quel momento, troviamo delle positività che però non hanno nessuna rilevanza nei confronti della malattia, sono tutte persone che non la sviluppano. E molto probabilmente, su questo uso il condizionale perché abbiamo bisogno di dati, non sono persone che sono in grado di infettare proprio perché, avendo poche replicazioni, il virus non riesce a raggiungere quelle quantità tali da poter essere trasmesso".

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